29 marzo 2007

La vittoria degli italiani

Durante la seconda guerra mondiale, poco prima dello sbarco in Normandia, in una zona montuosa, i soldati dell’esercito italiano avevano mandato una squadra di ingegneri per far saltare i bunker con le mine. I soldati dovevano attraversare zone recintate dal filo spinato senza farsi notare. Una volta superate le recinzioni iniziarono a piazzare le mine sui bunker. Dopo pochi minuti le mine esplosero distruggendo i bunker. Fu a quel punto che i soldati furono scoperti dagli aerei nemici. I soldati italiani attaccarono i nemici di sorpresa.
La battaglia fu piena di bombe e di esplosioni e soprattutto piena di morti.
Alla fine gli italiani vinsero e il sergente si congratulò con i soldati ingegneri per la missione compiuta con successo. La guerra continuò, ma i nemici senza i bunker, erano molto deboli e alla fine gli italiani vinsero!
Matteo (9 anni)

21 marzo 2007

La principessa e i fantasmi

Molti anni fa, in un castello, viveva una principessa che aveva paura dei fantasmi. Un giorno arrivò da lei una fata che le fece compagnia. La fata aveva un cappello celeste, un vestito turchino, aveva in mano una bacchetta d’oro che poteva esaudire tutti i desideri, si chiamava Karìma e aveva un carattere molto gentile; gli occhi erano di colore marrone e i capelli tirati su con una coda. La fata Karìma raccontò alla principessa che i fantasmi non esistono, così la principessa si tranquillizzò e ritrovò il sorriso.

Sara (9 anni)

15 marzo 2007

Il giardino di rose

C’era una volta, tra le rocce di una montagna, uno stregone di nome Laurino che era brutto, brutto e nessuno voleva stare insieme a lui. Un giorno allo stregone arrivò una notizia bellissima: la figlia di un re di un paese vicino, la bellissima principessa Elena, cercava marito.
Il padre della principessa organizzò dei giochi; chi li vinceva diventava lo sposo di sua figlia. Allora Laurino decise di prendere parte ai giochi …Ma voi non sapete che Laurino possedeva tre oggetti magici: una spada di fuoco che lo rendeva invincibile, una cintura che gli dava la forza di dodici uomini e un mantello che lo rendeva invisibile.
Il giorno dopo iniziarono i giochi e lo stregone si presentò senza il mantello invisibile. Il primo gioco consisteva nel buttare giù la roccia più grande del mondo e i primi tre partecipanti ai giochi non ci riuscirono. Laurino si fece avanti con la sua cintura magica e ci riuscì. La seconda prova consisteva nel centrare un bersaglio con qualcosa di appuntito e anche questa volta Laurino ci riuscì con la spada. Le gare erano terminate e Laurino era l’unico vincitore e si presentò dal re per ritirare il premio. Ma il re non volle darlo in sposo a sua figlia perché era molto,molto brutto e infinitamente cattivo. Laurino, furbo come era, si mise il mantello che lo rendeva invisibile e rubò la principessa e la portò tra le montagne. La principessa non voleva sposare Laurino e, quindi,lui fece costruire un giardino pieno di rose rosse per renderla felice. Ma la principessa non volle sposarlo lo stesso. Il papà della principessa, nel frattempo, chiese aiuto al suo amico Paride che era anche l’innamorato segreto di Elena e gli chiese se poteva liberare la sua povera figlia. E voi cosa pensate rispose Paride??? Certamente di sì!
Dopo due giorni Paride si mise in cammino e arrivò tra le montagne per liberare la principessa. Il principe aveva una bottiglietta di sonnifero e la diede a Laurino.
Laurino cadde in un sonno profondo e i due fuggirono lontano,lontano in un nuovo paese dove, all’alba di ogni giorno, si vedeva da lontano quel giardino pieno di rose rosse.

Marta (10 anni)


13 marzo 2007

Il delfino forte

Un giorno c’era una barca con un delfino che la inseguiva per rubare il cibo in essa contenuto.
Ad un tratto il delfino si tuffò nella barca e rubò le provviste. Il delfino aveva paura degli uomini cattivi che erano sulla barca e volevano ucciderlo. Gli uomini cattivi si arrabbiarono moltissimo perché il delfino aveva rubato il cibo. Il loro capo alzò la voce e disse: "Catturate il delfino e uccidetelo!".
Il delfino, con il cibo che aveva rubato, riuscì a scappare, a tornare a casa e a portare da mangiare alla sua famiglia e tutti furono felici e contenti.


Nicolo' (7 anni)

05 marzo 2007

Sulle dita di una mano

Sulle dita di una mano
sono in cinque a far baccano
sono tutti primi attori
se uno manca son dolori.
Ahià, ahià, la, la, la ...
il pollice suona il campanello
e l’indice ti da la direzione
il medio che sta in mezzo si fa bello
l’anulare quando il dito ha l’anello
il mignolo piccino sogna i regali del piccino.
La, la, la….

Assunta (6 anni)

Floppi

C’era una volta, tanto tempo fa, in un bosco incantato fatto di nuvole, un animaletto strano: rotondo, peloso, piccolo e morbido, si chiamava Floppi. Un giorno Floppi andò in un villaggio per vedere cosa c’era oltre al suo bosco. Lì incontrò due amici: un orsetto e una fata.
Passarono i giorni e Floppi vide tutto il villaggio meno che una parte buia e nuvolosa. Floppi entrò in quella parte e trovò una casa tutta rotta e fuori dalla porta una vecchietta che diceva: "Vieni dentro ad aiutarmi?". Floppi rispose : "Sì,vengo subito!". Appena Floppi entrò nella casa, la vecchia signora lo rinchiuse e si trasformò in una strega e la casa in una grotta. Il piccolo Floppi aveva molta paura perché la strega se lo voleva mangiare. In quel momento arrivarono l’orsetto e la fata che con un colpo di magia liberarono Floppi. La strega scappò via e Floppi ritornò nel suo bosco con i suoi amici e vissero felici e contenti.
Marika (10 anni)


02 marzo 2007

Scheggia e Tippy

Scheggia era una macchina che aveva vinto tutti i campionati della “The autoscontrmachine”.
Di notte, un’auto di nome Tippy, cambiò il motore a Scheggia. Il giorno dopo Scheggia disse:
“Ti sfido, chi vince ha il diritto di fare uno scherzo all’altro, ci vediamo in Weascon.sey a mezzogiorno”.
Si incontrarono come stabilito e la sfida iniziò. Iniziò Tippy che era progettata per l’aerodinamicità e aveva sei marmitte di diamante rivestite di platino, Scheggia invece era una macchina pesante, per essere precisi milleottocento libbre di carbonio metallizzato in fibra d’argento.
Tippy fece da rampa a Scheggia la quale volò in aria, ma con il suo peso atterrò subito, con un colpo di freni alzò un polverone e con una sbandata, colpì Tippy che si cappottò.
Scheggia allora cambiò il motore della macchina con quello di una Cinquecento familiare, e la macchina non corse più.

scritta da Lorenzo e Flaminia
illustrata da Flaminia
(IVc Tomassetti)

01 marzo 2007

Pinocchio


C’era una volta un bambino di legno…. di nome Pinocchio che.. ci aveva un padre…. c’era un amico che aveva dato il legno a Geppetto… e costruì un bambino di legno di nome Pinocchio;
poi a un certo punto arrivò la fatina che trasformò Pinocchio in bambino vero….. e lui le disse una cosa:
“perché mi hai trasformato in bambino vero?”……“perché io la vita ti donerò”….“e perché la vita mi hai donato?”….“perché Geppetto stasera avrà avuto un bambino vero!”
Martina (4 anni)