15 marzo 2007

Il giardino di rose

C’era una volta, tra le rocce di una montagna, uno stregone di nome Laurino che era brutto, brutto e nessuno voleva stare insieme a lui. Un giorno allo stregone arrivò una notizia bellissima: la figlia di un re di un paese vicino, la bellissima principessa Elena, cercava marito.
Il padre della principessa organizzò dei giochi; chi li vinceva diventava lo sposo di sua figlia. Allora Laurino decise di prendere parte ai giochi …Ma voi non sapete che Laurino possedeva tre oggetti magici: una spada di fuoco che lo rendeva invincibile, una cintura che gli dava la forza di dodici uomini e un mantello che lo rendeva invisibile.
Il giorno dopo iniziarono i giochi e lo stregone si presentò senza il mantello invisibile. Il primo gioco consisteva nel buttare giù la roccia più grande del mondo e i primi tre partecipanti ai giochi non ci riuscirono. Laurino si fece avanti con la sua cintura magica e ci riuscì. La seconda prova consisteva nel centrare un bersaglio con qualcosa di appuntito e anche questa volta Laurino ci riuscì con la spada. Le gare erano terminate e Laurino era l’unico vincitore e si presentò dal re per ritirare il premio. Ma il re non volle darlo in sposo a sua figlia perché era molto,molto brutto e infinitamente cattivo. Laurino, furbo come era, si mise il mantello che lo rendeva invisibile e rubò la principessa e la portò tra le montagne. La principessa non voleva sposare Laurino e, quindi,lui fece costruire un giardino pieno di rose rosse per renderla felice. Ma la principessa non volle sposarlo lo stesso. Il papà della principessa, nel frattempo, chiese aiuto al suo amico Paride che era anche l’innamorato segreto di Elena e gli chiese se poteva liberare la sua povera figlia. E voi cosa pensate rispose Paride??? Certamente di sì!
Dopo due giorni Paride si mise in cammino e arrivò tra le montagne per liberare la principessa. Il principe aveva una bottiglietta di sonnifero e la diede a Laurino.
Laurino cadde in un sonno profondo e i due fuggirono lontano,lontano in un nuovo paese dove, all’alba di ogni giorno, si vedeva da lontano quel giardino pieno di rose rosse.

Marta (10 anni)


2 Commenti:

Anonymous Anonimo ha scritto ...

Ciao Marta, è stata proprio una sorpresa aprire il blog e vedere la tua favola. Hai portato il sorriso e il pensiero della montagna nel mio cuore e la memoria è andata agli incontri di arrampicata passati.

Sbrigati, Laura e le altre tue amichette ti aspettano per tornare ad arrampicare, io per farti sicura insieme al tuo papà.

Un abbraccio forte.
Il papà di Laura

11:35 PM  
Anonymous Anonimo ha scritto ...

Marta, sei proprio forte!!! I tuoi amici in parrocchia ti stanno aspettando. Dai un bacio a papà, ok?

Baloo

9:04 PM  

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