Il bianco della clinica
Nella clinica era tutto bianco: le pareti, i soffitti, i letti e lenzuola, le facce dei malati, i capelli del primario e persino i cibi erano in bianco. Un brutto giorno il bianco si ammalò e dovette mettersi anche lui a letto e la clinica diventò tutta grigia. Nessun medico riusciva a curarlo ma un giorno passò di lì un pittore che voleva disegnare il paesaggio. Il primario, sapendo che il pittore se ne intendeva di colori, gli chiese aiuto. Il pittore disse che il bianco si era esaurito e che doveva prendersi una vacanza al polo nord, perché tutto quel bianco lo avrebbe rimesso presto in sesto. Mentre il bianco era partito il pittore dipinse la parete esterna con un paesaggio collinare, dipinse l’interno di un giallo così luminoso che sembrava avere il sole nella clinica, pitturò i camici dei medici di verde, letti e lenzuola di azzurro. Tinse i capelli del primario di viola e condì con i colori più gustosi i cibi. Quando il bianco tornò e vide tutta la clinica bella colorata non osò entrare per paura di sciuparla e fece un’altra vacanza, ma stavolta al polo sud.
Alessandro (9anni)
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